Veneto Centrale: convegno “Truffe digitali e tradizionali, un’insidia da cui difendersi”

 Il Presidente Rossi: “L’obiettivo di questo convegno è triplice: informare, educare e offrire strumenti concreti”

uesta mattina si è tenuto il convegno dal titolo “Truffe digitali e tradizionali, un’insidia da cui difendersi”, organizzato da Confesercenti del Veneto Centrale, con la collaborazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Padova.

L’evento rientra tra gli incontri che la Cabina di regia della Regione del Veneto sta promuovendo nel progetto “il Veneto per la Legalità” DRG 1544/2022, un protocollo d’intesa tra Regione del Veneto, Parti Sociali, Anci Veneto, Upi Veneto, Banca d’Italia, Unioncamere del Veneto e il Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali del Veneto, al fine di promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto Mentore sostenuto dalla Camera di Commercio di Padova. Al convegno erano presenti anche il Comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Michele Cucuglielli, il Presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, l’Assessore alle Attività Produttive di Padova, Antonio Bressa.

Il Presidente Nazionale Fipac Pier Giorgio Piccioli e il Coordinatore Fernando Trotta hanno parlato del ruolo della Fipac Confesercenti nella tutela degli anziani.

Il Maggiore Stefania Riscolo, Comandante della Compagnia di Padova, ha infine tracciato una panoramica sulle truffe digitali e tradizionali, presentando le principali tipologie di truffe, con esempi concreti e statistiche aggiornate.

Durante la mattinata esperti hanno condiviso consigli pratici e strategie per evitare di cadere vittima di frodi. Ad aprire i lavori il presidente di Confesercenti del Veneto Centrale, Nicola Rossi. «Oggi affrontiamo un argomento di estrema attualità e importanza: le truffe. Non solo quelle che colpiscono gli anziani, ma anche quelle che minacciano imprenditori, giovani e chiunque possa trovarsi a rischio di cadere nelle trappole insidiose del mondo digitale e tradizionale. – commenta Nicola Rossi – Questi inganni costituiscono un pericolo crescente, sia online che offline, con i truffatori che adottano tecniche sempre più sofisticate per approfittarsi della buona fede altrui, causando spesso gravi danni, sia emotivi che finanziari».

«L’obiettivo di questo convegno è triplice: informare, educare e offrire strumenti concreti. Vogliamo che ogni partecipante lasci questo incontro con una maggiore consapevolezza delle minacce e con le competenze necessarie per difendersi in modo efficace. Per questo motivo, abbiamo organizzato una serie di interventi che illustreranno le principali tipologie di truffe, le strategie di prevenzione e i consigli pratici per proteggersi».

«Confesercenti, insieme a FIPAC, la nostra Federazione dei Pensionati, è fortemente impegnata nella difesa degli anziani. – conclude il presidente – Siamo convinti che la lotta contro le truffe debba passare attraverso una stretta collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini. È fondamentale creare una rete di sostegno e vigilanza per prevenire queste minacce e proteggere non solo i nostri anziani, ma anche tutti gli imprenditori e le persone più esposte».

Le conclusioni a cura del Direttore Regionale Confesercenti, Maurizio Franceschi. «Ci stiamo impegnando per promuovere nella continuità iniziative informative per mettere le persone nelle condizioni di tutelarsi e affrontare il fenomeno delle truffe».

Il Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. Michele Cucuglielli ha affermato: «L’Arma dei Carabinieri dedica al tema delle truffe tradizionali e on-line una grandissima attenzione perché li consideriamo reati gravissimi. Gravissimi, in primo luogo, perché sotto il profilo statistico il trend è in crescita. A livello nazionale la percentuale di ultrasessantacinquenni truffati è passata dal 15,8% del 2019 al 20,1% del 2023. Nella sola provincia di Padova, nei primi 8 mesi di quest’anni, rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, l’Arma dei Carabinieri ha regi-strato un incremento del 23% delle truffe tradizionali (140 truffe consumate da gennaio ad agosto 2024). 30 responsabili sono stati arrestati/denunciati (il dato è in aumento dell’11% rispetto all’anno scorso). In diminuzione invece di circa il 13% le truffe on-line, ma parliamo di un dato comunque significativo: 804 reati consumati o tentati dall’inizio dell’anno. I responsabili di questi reati vergognosi sono professionisti che, con riferimento soprattutto alle truffe tradizionali, usano tecniche di adescamento, persuasione e manipolazione frutto di una studiata ed efficace metodologia criminale.Ma a prescindere dal dato numerico, si tratta di reati che, oltre a causare spesso un rilevante danno patrimoniale, incidono direttamente sulla loro sfera psicologica, più debole ed esposta in ragione dell’età. In primo luogo, perché spesso vengono sottratti oggetti preziosi di famiglia e quindi di grande valore affettivo, in secondo luogo perché provocano reazioni emotive (vergogna, angoscia, paura, rabbia, tristezza, ansia) di difficile gestione e traumi non facilmente superabili. Infatti, non di rado, si assiste ad un processo interiore di autocolpevolizzazione da parte delle vittime, che, oltre ad accrescere il senso di impotenza ed insicurezza verso il mondo esterno, li sospinge a non denunciare e a non condividere la loro esperienza per sottrarsi all’imbarazzo di un giudizio negativo».

«Altro aspetto importantissimo che dobbiamo considerare e che l’attività di prevenzione passa necessariamente attraverso strategie innovative: il nostro obiettivo e quello di raggiungere, sensibilizzare e mettere in guardia un numero più alto possibile di potenziali vittime. Ma per fare questo abbiamo bisogno della collaborazione di tutta la società civile: istituzioni, associazioni di categoria e di volontariato, enti civili e religiosi, organi di informazione, imprenditori, aziende, commercianti, semplici cittadini animati da buona volontà. Abbiamo bisogno di tutti colori che ci aiutano a veicolare il messaggio nella maniera più capillare possibile».

«Di recente l’Arma dei Carabinieri ha avviato una campagna di sensibilizzazione a livello nazionale realizzando uno spot sul tema con Lino Banfi (il nonno d’Italia). Oltre a questa iniziativa è stata realizzata una locandina e un opuscolo pieghevole dove in maniera chiara e semplice vi sono indicati i consigli per evitare di rimanere vittima delle truffe tra i quali: attenzione ad aprire la porta agli sconosciuti, diffidare delle apparenze, limitare la confidenza su internet».

«A livello provinciale sono state tante le iniziative avviate, frutto di una preziosa collaborazione interistituzionale. Grazie all’aiuto di enti locali e parrocchie nell’ultimo anno abbiamo svolto circa 120 incontri nel corso dei quali i Comandanti di Stazione hanno incontrato quasi 6000 persone alle quali sono state spiegate le principali tecniche utilizzate dai truffatori e sono stati somministrati consigli utili su come difendersi. Grazie alla collaborazione con Busitalia e Comune di Padova abbiamo esposto le locandine in tutti i mezzi di trasporto pubblico della provincia di Padova. A seguito di una intesa raggiunta con le principali associazioni di categorie dei farmacisti (Federfarma e FarmacieUnite) abbiamo avviato una specifica iniziativa che prevede il coinvolgimento della quasi totalità delle farmacie di Padova e provincia (complessivamente 276) nell’attività di divulgazione del materiale illustrativo sul tema (spot, da proiettare sugli schermi eventualmente presenti, locandina e opuscolo pieghevole)».

«Grazie poi alla collaborazione di emittenti televisive private che stanno intervistando i carabinieri che hanno condotto le indagini per illustrare dei casi realmente accaduti e fornire utili consigli su come difendersi dai criminali. Insomma, l’iniziativa di oggi si inserisce in questa più ampia strategia di collaborazione e ci ricorda come nell’azione di contrasto contro questi odiosi reati vi è bisogno del supporto di tutti. In questo caso la prevenzione non è soltanto un problema delle Forze dell’ordine, ma è un tema che coinvolge tutta la società civile per evitare, come è avvenuto dall’inizio di quest’anno, che 140 persone fragili debbano sentirsi mortificate nella loro dignità e vivere sentimenti di angoscia e terrore che talora permangono nel tempo».

Il Maggiore Stefania Riscolo, Comandante della Compagnia di Padova, ha invece tracciato una “Panoramica sulle truffe digitali e tradizionali” presentando gli stratagemmi più usati dai malfattori, con esempi concreti e statistiche aggiornate.

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