Confesercenti Grosseto: stop al cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale a Follonica

Confesercenti Follonica ha già fatto sentire la propria voce in difesa del tessuto commerciale locale

“Stop al cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale” a chiederlo Confesercenti Follonica. La cronaca cittadina, il passaparola fra imprenditori del commercio, ci raccontano purtroppo di nuove chiusure di negozi di vicinato nella città del golfo.

Appena finita l’estate si aprono i portoni delle scuole cittadine e si chiudono, purtroppo, le saracinesche; e questo nonostante Follonica possa contare sui buoni flussi turistici estivi, rispetto ad altre località della Maremma, dove il commercio di vicinato, già stretto fra lo sviluppo del commercio online e la grande distribuzione, soffre maggiormente.

“Confesercenti Follonica ha già fatto sentire la propria voce su tale problematica, soprattutto nella fase di preparazione della campagna elettorale amministrativa, perché le forze politiche che si candidavano al governo della città si impegnassero ad ascoltare le nostre istanze in difesa del tessuto commerciale locale” afferma Alessandro Ricci, presidente Confesercenti Follonica.

“Siamo a ribadire la nostra contrarietà al diffondersi dei cambi di destinazione d’uso di fondi commerciali in spazi abitativi, spesso destinati all’affitto turistico breve, perché vi è un impoverimento del tessuto commerciale locale oltre a non raggiungere un incremento della qualità ricettiva della destinazione turistica”.

Lo stop al cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale non può attendere l’adozione del nuovo Piano operativo, dato che è un procedimento amministrativo che necessita di un periodo breve, perché nel frattempo si rischia di vedere mutare le vie cittadine in peggio.

La lenta ma inesorabile desertificazione commerciale sta avendo come effetto, in primis la perdita di appeal dell’intero centro commerciale naturale cittadino causa la proliferazione di fondi sfitti, e, quando trasformati in residenza, il forte indebolimento della qualità edilizia abitativa della città, insieme alla perdita di possibilità di utilizzo produttivo futuro di tali spazi. Un negozio chiuso oggi non è detto che sia un fondo sfitto per sempre, vista la rapida variazione degli stili di consumo, ma se trasformato in unità abitativa, come accaduto, sarà impossibile un ritorno alla destinazione produttiva, ed il danno diverrà permanente per Follonica, condizionando in negativo anche il mercato dei fitti commerciali, riducendosi i fondi a destinazione produttiva.

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