Terzo stop dopo il taglio di giugno. La Banca centrale alza a 1,2% la crescita dell’eurozona attesa per il 2025
La Bce mantiene i tassi invariati per la terza riunione consecutiva del suo Consiglio direttivo. Il tasso sui depositi resta al 2%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15% e quello sui prestiti marginali al 2,40%.
Lo comunica la Banca centrale. L’ultimo taglio dei tassi Bce risale alla riunione dell’11 giugno.
La Bce ha migliorato a 1,2% la sua stima di crescita per l’area euro nel 2025, contro lo 0,9% indicato a giugno prima dell’accordo con gli Usa sui dazi. La stima di crescita per il 2026 è limata a 1% da 1,1% e quella per il 2027 confermata all’1,3%.
Le ‘staff projections’ alzano la stima d’inflazione al 2,1% per il 2025 (da 2%), poi 1,7% nel 2026 e 1,9% in 2027.
La Banca centrale nel percorso futuro dei tassi seguirà “un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione”, si legge nel comunicato dopo la decisione di politica monetaria. La Bce – si ribadisce nel documento – deciderà “senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”.
“I rischi per la crescita sono diventati bilanciati”, ha etto la presidente Christine Lagarde in un’inversione di marcia rispetto alla formula dei “rischi orientati al ribasso” adottata finora.
Lagarde ha spiegato che la crescita acquisita dall’economia dell’area euro a metà 2025 è dello 0,7% e “le indagini suggeriscono che sia i servizi che la manifattura continuano a segnalare una spinta positiva”, e che l’effetto dell’accordo sui dazi “si vedrà nel tempo”.
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