Commercio, le associazioni di categoria chiedono un tavolo istituzionale per la musica nei punti vendita

Istituire un tavolo istituzionale permanente di confronto con il coinvolgimento di  associazioni di rappresentanza della distribuzione commerciale e società di collecting, che riscuotono e distribuiscono i compensi per l’utilizzo delle opere musicali per conto di autori, artisti e produttori, per delineare un nuovo corso nella gestione della raccolta dei diritti d’autore per la grande distribuzione organizzata ed il retail in generale in quanto utilizzatori di musica, superando le principali criticità.

A chiederlo sono ANCC-Coop, ANCD-Conad, Federdistribuzione, AIRES-Confcommercio e Confesercenti, in occasione dell’evento “Parliamo di musica: retail sonoro tra diritti d’autore e brand experience”, promosso da Legacoop, dedicato al ruolo strategico della musica nelle attività̀ commerciali.

La liberalizzazione del mercato delle società collecting, seguita al recepimento della direttiva Barnier, concepita originariamente per rendere più efficienti e pro-competitive la raccolta e la ripartizione dei diritti musicali, si è rivelata in realtà causa di diverse criticità per gli utilizzatori. La mancanza di certezze relative alla gestione dei cataloghi da parte dei diversi Organismi di Gestione Collettiva operativi sul mercato ha portato ad una lievitazione dei costi, sia per quanto riguarda l’acquisto delle licenze, sia con riferimento agli oneri burocratici e gestionali legati all’adempimento affrontati dai titolari delle attività commerciali e degli esercizi pubblici che diffondono musica d’ambiente nei propri spazi.

La musica, oggi più che mai un elemento fondamentale nel settore del retail, continua a essere considerata irrinunciabile da parte di tutte le categorie interessate, ma le associazioni che rappresentano gli utilizzatori chiedono, per continuare a rappresentare un’importante fonte di ricavi per il settore, un processo di semplificazione che porti a una totale trasparenza nella costruzione delle tariffe correlata al valore dell’utilizzo e alla reale rappresentatività dei cataloghi, nonché a uno sportello unico che permetta di far convergere su un solo interlocutore i pagamenti dei diritti.

Da qui l’iniziativa proposta dalle associazioni della grande distribuzione organizzata e del commercio, con l’obiettivo di ridurre le asimmetrie che si sono create tra le parti e far parlare tra loro i soggetti della filiera per arrivare a soluzioni comuni.

 

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