“Bello Garno”, il tempio del Cassone Riminese, dell’autentico cibo di strada romagnolo
La tradizione gastronomica riminese approda sotto le Due Torri. Al civico 18/a di via Zamboni, proprio di fronte a Palazzo Malvezzi, sede della Città Metropolitana, e a pochi passi da Palazzo Magnani, sede dell’istituto bancario più potente d’Italia, da qualche giorno è aperto “Bello Garno”, il tempio del Cassone Riminese, dell’autentico cibo di strada romagnolo, perfetto da gustare in ogni luogo, senza sporcarsi, senza imbarazzare alcuno. “Dentro questo nostro locale – rivela Ferruccio Perdisa, patròn di Bello Garno e socio Confesercenti Bologna, – proseguiamo con la proposta del nostro format già presente in altri due locali. Uno a Bologna in via Ugo Bassi 10/R e uno a Rimini in Corso d’Augusto 180. Un format che a breve si espanderà con l’apertura di altri due negozi, uno a Forlì, l’altro a San Marino”.
‘Bello Garno’ è un modo di dire tipico riminese per sottolineare che il cassone è bello pieno, ben farcito. “Il maestro di questa specialità – sottolinea Perdisa – è il mio socio, Andrea Semprini, depositario di un’autentica esperienza maturata in tanti anni con l’attività che gestiva nel borgo storico di Verucchio”.
Farina, acqua, sale, farcitura spaziale e chiusura su tutti i bordi, il Cassone Riminese ha un cuore caldo. La farcitura cuoce assieme alla piada che l’avvolge. E ti scalda il cuore. Ma il cassone Riminese è speciale anche freddo, in tanti lo apprezzano anche il giorno dopo. È ancora più buono. Quelli sfornati dalle cucine di Bello Garno hanno una gamma infinita di farciture e vengono preparati con quattro tipi di impasto: Tradizionale (strutto, farina di grano tenero tipo 0 romagnola, acqua e sale), Olio extra vergine di oliva (con farina integrale), Grani Antichi e Senza glutine, per chi ha problemi di intolleranze.
“Questo locale in Zamboni 18/a – ha sottolineato Luisa Guidone, assessora al Commercio del Comune di Bologna, nel corso dell’affollata inaugurazione – è frutto di un progetto speciale partito già nello scorso mandato. Rispetta la storia di questo luogo tramite un preciso impegno del gestore. È una luce in più sotto questo suggestivo portico di via Zamboni. Sarà occasione di tante collaborazioni”.
Fino a qualche anno fa nei locali di questo nuovo negozio di Bello Garno c’era una libreria. “Dagli anni ’70 del secolo scorso e fino al 2016 hanno ospitato la libreria Edagricole Calderini, la casa editrice della mia famiglia specializzata in riviste e pubblicazioni dei settori agricolo e zootecnico che avevano gli uffici e le officine grafiche in via Emilia Levante 31 a Bologna. Chiusa la libreria, nel 2020 abbiamo cominciato la trasformazione dei locali e oggi puntano ad essere il tempio della piadina e del cassone romagnolo con gli affreschi di Dado (alias Alessandro Ferri). In questo percorso un grande aiuto è arrivato da Alberto Aitini, allora assessore al Commercio del Comune di Bologna, che, da vero amministratore pubblico ci ha accompagnato nel progetto speciale”.
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