L’Associazione: “Valorizzare la tradizione può cambiare l’economia del territorio”
Cosa c’è di più tipico e rappresentativo della Maremma del tortello maremmano e del cavallo? Per questo è nato spontaneo unire le due cose e organizzare una serie di cooking lesson all’interno del Festival del Cavallo che è in corso in questi giorni all’ippodromo del Casalone. Un modo per far conoscere non solo il tortello, ma anche e soprattutto l’associazione del tortello maremmano, creata da Confesercenti Grosseto nei mesi scorsi per avviare un percorso di tutela che ha come obiettivo finale il raggiungimento dell’Igp e che ha creato un marchio che sta raggruppando tutti quei ristoratori e produttori che già seguono il disciplinare che lo norma.
«C’è tantissimo interesse intorno a questo progetto, abbiamo avuto molte adesioni da parte dei ristoratori, aziende come Conad, Roberto Delli di Pastai in Maremma, Banca Tema…» afferma Massimiliano Mei presidente dell’Associazione del Tortello maremmano. Mei parla del percorso di tutela del tortello avviato da Confesercenti. «Il progetto sta andando avanti: ci auguriamo che i Comuni, la politica, come sta iniziando a fare, comprenda l’importanza di e le potenzialità di questo progetto per una provincia che non ha grandi risorse tranne turismo e enogastronomico. A volte non è solo colpa degli altri se non si riesce a fare le cose, a volte è anche colpa nostra».
«Vogliamo offrire a questa terra l’opportunità di arrivare in fondo ad un percorso che vedrà come meta il raggiungimento dell’Igp – prosegue Mei – con esportazioni potenziali in tutto il mondo come succede con il prosciutto di Parma, o il Grana padano che viene esportato ovunque. Non è solo una questione culinaria, ma un discorso economico, così come succede con l’olio, il vino… sempre più turisti vanno alla ricerca di esperienze di tipo enogastronomico».
«Capita nei supermercati di acquistare tortelli maremmani, per scoprire magari che sono prodotti fuori regione. Così buttiamo al vento una grossa opportunità economica. La partecipazione al festival del Cavallo è nata grazie alla disponibilità degli operatori che hanno aderito». Un clima positivo è testimoniato anche da Sandro Signori, vicepresidente dell’associazione del Tortello e chef dell’enoristorante il Boccaccio di Caldana. Signori terrà alcune cooking lesson durante la manifestazione equestre.
«Il progetto procede bene c’è entusiasmo da parte dei ristoratori, c’è voglia di tutelare il prodotto e curiosità da parte dei clienti. Una curiosità che si alimenta anche spiegando il progetto dell’Igp. Stiamo parlando di un prodotto di eccellenza, certificato e garantito da un disciplinare. E va raccontato perché chi non è maremmano impari a distinguerlo, dai ravioli o dagli agnolotti».
«Porterò materie prime locali e racconterò come si confeziona un tortello la pasta, il ripieno, la cottura. Una ricotta di qualità come gli spinaci, il tipo di farina che dia quella rugosità tipica che serve per far attaccare il sugo ». «Ho notato che c’è una positiva voglia di primeggiare e fare bene tra i ristoratori, in molti vogliono far sapere che il loro è il tortello migliore, quello tradizionale, quello autentico, e questo porta a migliorarsi sempre». Oltre a sottolineare il legame tra cavallo e sport, cavallo e attività sociale (pet terapy ecc) la manifestazione vuole porre l’attenzione anche sul cavallo come legame con la tradizione del territorio. Un animale che ora è considerato da compagnia o per fare sport ma prima era usato per coltivare la terra e produrre quelle materie prime che poi finivano sulle tavole. La collaborazione con il Festival del Cavallo prevede, tra l’altro, che i tortelli maremmani siano presenti nel menù del ristorante della festa.
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