Corte Conti: riequilibrio conti pubblici e rientro debito-Pil

Il Presidente Carlino: “Misure che siano compatibili con la sua sostenibilità”

“Nello scenario geopolitico ed economico aggravato da nuove incertezze, la gestione della politica economica si trova davanti a nuove sfide, sia sul fronte dell’economia reale che dei conti pubblici”.

Lo ha detto il Presidente della Corte dei conti Guido Carlino, indicando la necessità di “garantire un percorso di riequilibrio dei conti e un graduale rientro del rapporto debito-Pil”.

“Occorrono – ha aggiunto – misure che, nel dare una risposta alle necessità di famiglie e imprese, assicurino un’ordinata e progressiva riconduzione delle dinamiche delle entrate e delle spese entro una cornice compatibile con la sostenibilità dell’elevato debito”.

“Proprio la sostenibilità del debito – ha sottolineato Carlino – nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, “è presupposto di uno sviluppo economico più consistente e durevole, oltre che equo, inclusivo e attento alle future generazioni”.

“Per garantire la crescita e ridurre le disparità, uno stimolo allo sviluppo e alla coesione territoriale sarà offerto dalla piena attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), oltre che dalla realizzazione dei progetti finanziati da fondi nazionali ed eurounitari, in un contesto in cui le politiche pubbliche devono soddisfare le esigenze attuali dei cittadini e corrispondere a quelle emergenti, connesse alla costante evoluzione tecnologica e ai cambiamenti ambientali e climatici”, ha detto ancora.

Sul tema dello scudo erariale il Presidente ha sottolineato: “Il delineato sistema delle garanzie, unitamente alla perimetrazione normativa dell’elemento psicologico, sembrerebbe rendere non necessaria la ulteriore proroga del cosiddetto ‘scudo erariale’ (finalizzato a escludere le condotte attive dall’ambito di applicazione della colpa grave), introdotto in via eccezionale nel periodo pandemico per porre un rimedio alla paura della firma”, definendo “apprezzabili” le norme nel Codice dei contratti pubblici e nel decreto legislativo 149 del 2022, che prevedono “una più puntuale perimetrazione della colpa grave”.

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