Le pensioni anticipate rispetto all’età di vecchiaia liquidate con decorrenza primo semestre 2025 sono state 98.356 con un calo del 17,3% rispetto a quelle liquidate nello stesso periodo del 2024 (118.550).
È quanto emerge dal Monitoraggio, dell’Inps, sui flussi di pensionamento nel primo semestre, secondo il quale nell’intero 2024 le pensioni anticipate liquidate sono state 224.392.
Sul calo pesa la stretta sul pensionamento anticipato con l’introduzione dal 2024, tra le altre misure, del metodo di calcolo contributivo per chi decide di uscire con Quota 103 (62 anni di età e 41 di contributi).
L’Istituto segnala che nel complesso le pensioni liquidate con decorrenza primo semestre sono state 397.691 con un importo medio di 1.215 euro ma gli importi medi sono molto diversi sia per genere che per tipologia di pensione e di fondo al quale si è iscritti.
Le pensioni di vecchiaia liquidate sono state 117.901 per 1.136 euro medi al mese, quelle anticipate sono state 98.356 per 2.076 euro medi al mese mentre quelle di invalidità previdenziale sono state 23.996 per 810 euro al mese. Le pensioni ai superstiti sono state 106.693 per 941 euro al mese.
Nel complesso nelle gestioni previdenziali sono state liquidate 346.946 pensioni per una media di 1.320 euro al mese. Gli assegni sociali liquidati invece sono stati 50.745 per 497 euro al mese.
Per il fondo lavoratori dipendenti le pensioni liquidate nel complesso nel semestre sono state 163.374 per 1.379 medi al mese, quelle dei lavoratori autonomi, compresi i parasubordinati, sono state 115.525 per 859 euro al mese mentre quelle dei dipendenti pubblici sono state 43.736 per 2.056 euro al mese.
Per i fondi speciali le pensioni liquidate sono state 24.311 per 1.796 euro medi al mese.
Sono crollate le pensioni liquidate con “Opzione donna”. Nel primo semestre del 2025 sono state appena 1.134, quasi la meta (468) con meno di 1.000 euro al mese. Nel 2024 erano state nel complesso 3.590, numero già in calo rispetto agli anni precedenti.
Per i dipendenti privati del Fpld l’età media alla decorrenza in caso di pensione anticipata aumenta nel primo semestre a 61,3 da 61,2 del primo semestre 2024 mentre per i dipendenti pubblici diminuisce passando da 61,7 a 61,4.
In questo caso pesa probabilmente la scelta di uscire soprattutto avendo raggiunto i 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 per le donne) indipendentemente dall’età anagrafica.
Pensioni donne 2025 inferiori 30% a quelle uomini
L’Istituto ha liquidato con decorrenza nel primo semestre del 2025 con un importo medio di 1.215 euro. L’assegno medio erogato alle donne è di 1.009 euro, inferiore del 30,37% a quello degli uomini pari in media a 1.449 euro.
La distanza è legata alla composizione delle pensioni con gli uomini che percepiscono la maggior parte delle pensioni anticipate, basate su un numero più alto di anni di lavoro e di contributi versati e le donne che hanno più spesso pensioni ai superstiti o assegni basati su carriere discontinue e su lavori con retribuzioni più basse.
Il 51% delle pensioni liquidate nel 2025 va al Nord
Cresce la percentuale delle pensioni liquidate ai residenti al Nord rispetto al complesso degli assegni liquidati nell’anno. Nel primo semestre le pensioni liquidate a residenti del Nord sono state il 51% del totale rispetto al 50% registrato nell’intero 2024. Lo si legge nel
L’Istituto segnala anche che il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nei primo semestre 2025 è diminuito di 2 punti percentuali rispetto al precedente anno, risultando pari al 20% (le invalidità liquidate sono state 23.996 a fronte di 117.901 pensioni di vecchiaia).
Le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia per il totale delle gestioni risultano invariate nel primo semestre 2025 rispetto all’anno 2024 (83 pensioni anticipate ogni 100 di vecchiaia). Il numero delle pensioni anticipate si è ridotto del 17,3% sul primo semestre 2024 (da 118.550 a 98.356).
La percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili nel primo semestre 2025 diminuisce di 6 punti percentuali rispetto all’anno 2024, da 113 ogni 100 a 107 (186.126 gli assegni liquidati ai maschi, . 211.565 quelli alle femmine nei primi sei mesi 2025).
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