In Italia, si attesta sugli stessi livelli di gennaio e di febbraio, dopo l’impennata dell’1,2% di marzo
L’inflazione su base annua nei paesi dell’Ocse è rimasta sostanzialmente stabile al 5,7% ad aprile dopo il 5,8% di marzo e il 5,7% di gennaio e febbraio. Lo rileva la stessa Organizzazione parigina.
In particolare, è diminuita in 24 dei 38 Paesi Ocse, con i maggiori cali di 0,5 punti percentuali o più, registrati in Estonia, Regno Unito, Islanda, Lussemburgo, Austria e Slovenia. Il restante terzo dei Paesi Ocse ha registrato aumenti.
In Italia, si attesta allo 0,8% sugli stessi livelli di gennaio e di febbraio, dopo l’impennata dell’1,2% di marzo.
L’inflazione di fondo dell’area (inflazione al netto di cibo ed energia) è scesa al 6,2%, dopo il 6,4% di marzo. Anche l’inflazione dei servizi è diminuita nella maggior parte dei paesi.
L’inflazione energetica dell’Ocse ha continuato a crescere, raggiungendo l’1,2% ad aprile, dopo lo 0,6% di marzo. L’inflazione alimentare è rimasta sostanzialmente stabile, al 4,8% in aprile, dopo il 4,9% in marzo. L’inflazione su base annua nel G7 è diminuita leggermente, attestandosi al 2,9% in aprile, tornando ai livelli di gennaio e febbraio 2024.
I maggiori cali dell’inflazione complessiva sono stati registrati nel Regno Unito, dove ad aprile è stato tagliato il tetto normativo sulle bollette energetiche delle famiglie, e in Italia. In entrambi i Paesi, i prezzi dell’energia hanno continuato a diminuire di oltre il 10% su base annua.
L’inflazione complessiva è diminuita in modo più moderato in Canada e Giappone.
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